Il Piano Mattei arriva tardi, l’Africa si volge ad Oriente
Il giornalista Federico Rampini, ritirando il Premio èStoria al Teatro Verdi di Gorizia, ha espresso un giudizio critico sul Piano Mattei, definendolo un’iniziativa arrivata “molto tardi”. Secondo Rampini, il Piano, incentrato su investimenti e imprese, non riesce a rispondere alle esigenze attuali del continente africano, che si trova ad affrontare un crescente vento antioccidentale.
“Il National African Congress è solidale con la Palestina, e poiché Israele è sostenuto dagli Usa, tutti i paesi africani che si sentono ancora attratti da forme di socialismo o sono solidali con Russia e Cina, fanno pagare a Israele di essere del mondo occidentale”, ha dichiarato Rampini.
Il giornalista ha evidenziato come l’Africa stia guardando con crescente interesse alle opportunità di sviluppo offerte da Cina e Russia, che investono in imprese e infrastrutture, mentre l’Occidente si limita a fornire aiuti. “Gli africani non vogliono compassione, ma investimenti, imprese, talenti”, ha sottolineato Rampini.
La Cina, in particolare, si sta affermando come un partner strategico per l’Africa, investendo con imprese statali e un milione di piccoli e medi imprenditori. “Spesso avventurieri e razzisti, che portano sviluppo”, ha osservato Rampini.
Un Festival dedicato alla Storia
La domenica del XX Festival èStoria si è conclusa con un bilancio di 30.000 spettatori per gli oltre 200 eventi con 350 ospiti tra i quali Toby Wilkinson, Benny Morris, Marcello Flores, Marco Travaglio.
Oltre a Rampini, è stata premiata anche Bianca Stigter per il film “Occupied City” sulla occupazione nazista di Amsterdam, con il Premio èStoria Film Festival.
Da Gorizia, l’assessora Patrizia Artico ha lanciato “un messaggio di convivenza, pace e di dialogo”, che sarà sancito dall’anno della cultura GO2025!, insieme da Gorizia e Nova Gorica (Slovenia), due popoli in pace nonostante “le lacerazioni della guerra e del dopoguerra”
Conflitti e tensioni internazionali
Il giornalista Toni Capuozzo ha auspicato “due popoli e due Stati, Palestina e Israele”, non tacendo le difficoltà di questa ambizione. L’esperto di relazioni internazionali Georg Meyr, si è soffermato sulla’”inconsistenza” dell’Unione europea in quanto soggetto politico, e “i pericoli di una escalation militare dopo le dichiarazioni di ieri del segretario della Nato Jens Stoltenberg”
Riflessioni sul Piano Mattei e l’Africa
Il discorso di Rampini solleva un punto cruciale: il Piano Mattei, pur lodevole nelle sue intenzioni, arriva in un contesto geopolitico profondamente mutato. L’Africa, in cerca di sviluppo e indipendenza, guarda con crescente interesse all’Oriente, attratta da investimenti concreti e non da aiuti. Il successo del Piano Mattei dipenderà dalla capacità di rispondere a queste nuove esigenze, offrendo non solo aiuti, ma anche opportunità di collaborazione economica e di crescita.