Un’icona del rugby italiano premiata
L’Università di Urbino ha conferito il Sigillo di Ateneo a Diego Domínguez, un’icona del rugby italiano, riconoscendo la sua eccezionale carriera sportiva e il suo impegno sociale. Domínguez, mediano di apertura di fama internazionale, è considerato uno dei migliori giocatori italiani di sempre, con un palmares ricco di successi. Tra i suoi maggiori traguardi, si ricordano l’ingresso al Torneo Sei Nazioni con la nazionale italiana nel 2000, quattro edizioni del campionato, tre Coppe del Mondo e quattro titoli di Campione di Francia con lo Stade Français. Domínguez ha anche vinto un titolo di Campione Sudamericano con l’Argentina e uno di Campione Europeo con l’Italia, ed è stato convocato due volte nei Barbarians, la selezione dei migliori giocatori di rugby al mondo.
Il Rettore Giorgio Calcagnini ha sottolineato i numeri da record di Domínguez, che è l’ottavo miglior marcatore internazionale della storia del rugby a 15, il secondo a raggiungere i 1.000 punti e il terzo miglior realizzatore di sempre del massimo campionato italiano. “Domínguez è un esempio di talento, dedizione e passione per lo sport”, ha dichiarato Calcagnini. “La sua carriera è stata straordinaria, e la sua eredità continuerà a ispirare le generazioni future di rugbisti.”
Un impegno sociale che va oltre il campo
Il Sigillo di Ateneo non è stato conferito a Domínguez solo per i suoi meriti sportivi, ma anche per il suo impegno sociale. Dopo il ritiro dal rugby nel 2004, Domínguez si è dedicato a progetti dedicati ai giovani delle periferie del Paese, da Scampia a Quarto Oggiaro. Ha lavorato come commentatore per Sky Sport e come allenatore, trasmettendo la sua passione per il rugby e i suoi valori ai giovani.
Un’iniziativa particolarmente significativa è il progetto di rugby camp negli istituti penali italiani per minorenni. Domínguez, con grande sensibilità, ha portato i valori dello sport nelle carceri minorili, dal Beccaria di Milano al Fornelli di Bari, con l’obiettivo di trasmettere speranza e desiderio di reinserimento ai giovani in stato di detenzione. “Il rugby mi è servito, soprattutto nella seconda parte della mia carriera, per cercare di aiutare chi ha preso la strada sbagliata”, ha spiegato Domínguez. “Per fargli capire che anche la frustrazione può essere incanalata positivamente.”
Un messaggio di speranza e di inclusione
L’eredità di Domínguez va oltre il campo da gioco. Il suo impegno sociale, la sua dedizione all’inclusione e alla formazione dei giovani, rappresentano un messaggio di speranza e di cambiamento. “Nelson Mandela ha usato il rugby per unire un Paese”, ha concluso Domínguez. “Mandela diceva che lo sport può cambiare il mondo. Io penso che abbia la forza di migliorarlo.”
La cerimonia di conferimento del Sigillo di Ateneo è stata un’occasione per celebrare la straordinaria carriera di Diego Domínguez e per riconoscere il suo impegno sociale. La sua storia è un esempio di come lo sport possa essere un potente strumento di crescita personale e sociale, e il suo lavoro rappresenta una fonte di ispirazione per tutti coloro che credono nel potere dello sport per creare un mondo migliore.
Un esempio per le nuove generazioni
La storia di Diego Domínguez è un esempio di come lo sport possa essere un potente strumento di crescita personale e sociale. Il suo impegno sociale, la sua dedizione all’inclusione e alla formazione dei giovani, rappresentano un messaggio di speranza e di cambiamento. Il suo lavoro con i giovani delle periferie e nelle carceri minorili è un esempio concreto di come lo sport possa essere utilizzato per costruire un futuro migliore. La sua storia è un esempio per le nuove generazioni, un messaggio di speranza e di inclusione per tutti.