Scontro verbale e gesto offensivo
La tensione in Aula è salita alle stelle durante l’esame degli emendamenti al primo articolo della riforma costituzionale, che prevede l’abrogazione dei senatori a vita di nomina presidenziale. Il capogruppo di Iv Enrico Borghi, intervenendo su un emendamento, ha criticato la ministra Casellati per l’utilizzo del termine “eliminare” riferito all’abrogazione dei senatori a vita. La Casellati, a sua volta, ha rivolto a Borghi un gesto offensivo, sussurrando una frase non comprensibile. Borghi ha subito reagito, alzando il tono della voce e chiedendo alla ministra di vergognarsi.
Dai banchi della maggioranza si sono levate grida contro Borghi, con inviti a tacere. Il senatore di Iv, però, ha ribadito il suo diritto di parola, chiedendo alla vicepresidente Castellone di tutelarlo. La Castellone ha sottolineato di non poter vedere la ministra, che le dava le spalle.
A difendere Borghi è intervenuto Ivan Scalfarotto, chiedendo all’aula l’acquisizione dei video per ricostruire l’accaduto. Scalfarotto ha rimarcato il fatto che il governo è ospite in Senato e che ha ricevuto la fiducia da parte dell’assemblea.
La replica della Casellati
La ministra Casellati, a sua volta, ha chiesto di intervenire e ha preso la parola con tono concitato. La Casellati ha ribadito di avere rispetto per le persone e ha accusato Borghi di fare sempre offese personali. Ha negato di aver detto “vergogna” a un ministro e ha sottolineato che non ha nulla di cui vergognarsi. Ha poi spiegato che il suo gesto si riferiva all’eliminazione dell’istituto dei senatori a vita e che Borghi stava strumentalizzando un verbo.
Le critiche a La Russa
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha cercato di riportare la calma in Aula, ma è stato oggetto di critiche da parte di alcuni senatori. Ivan Scalfarotto ha accusato La Russa di interrompere gli interventi dei colleghi quando dicono qualcosa che gli è sgradito, sottolineando che il Senato è il Parlamento della Repubblica italiana e che l’Aula dovrebbe essere rispettata di più.
Anche Dario Franceschini, senatore del Pd, ha criticato La Russa, affermando di non aver mai visto un presidente del Senato utilizzare il microfono per interrompere ripetutamente i parlamentari. Franceschini ha sottolineato che il presidente del Senato dovrebbe guidare e governare la battaglia politica, ma non partecipare ad essa.
L’emendamento di Cattaneo
La seduta è stata poi sospesa a causa del caos creatosi in Aula. Dopo la sospensione, il Senato ha ripreso l’esame degli emendamenti al primo articolo della riforma costituzionale. La senatrice a vita Elena Cattaneo ha presentato un emendamento al premierato che riprende una proposta presentata nella scorsa legislatura da Ignazio La Russa e Alberto Balboni, che prevedeva il mantenimento dei senatori a vita di nomina presidenziale, pur sottraendogli il diritto di votare la fiducia.
La Cattaneo ha spiegato che il suo emendamento propone questa soluzione al posto dell’abrogazione secca dei senatori a vita di nomina presidenziale. La Russa ha commentato l’intervento di Cattaneo, affermando che, in un clima diverso, non avrebbe modificato la sua opinione.
L’importanza del rispetto in Aula
L’episodio accaduto in Senato è un esempio di come la tensione politica possa degenerare in comportamenti scorretti e offensivi. È fondamentale che tutti i membri del Parlamento rispettino il ruolo istituzionale dell’Aula e si comportino in modo decoroso. Il rispetto reciproco è fondamentale per il buon funzionamento della democrazia e per garantire un dibattito politico costruttivo.