Il gesto della Casellati e la reazione di Borghi
La seduta del Senato è stata sospesa a seguito di un acceso scontro tra la ministra Maria Elisabetta Casellati e il capogruppo di Italia Viva Enrico Borghi. Il diverbio è nato da un gesto offensivo della Casellati nei confronti di Borghi, che stava criticando le sue parole sull’abrogazione dei senatori a vita. Borghi stava intervenendo su un emendamento, criticando la ministra Casellati che parlando dell’abrogazione dei senatori a vita aveva usato il termine “eliminare”. A quel punto Casellati ha fatto a Borghi il gesto usato per mandare a quel paese, sussurrando una frase. Borghi ha subito alzato il tono della voce: “Dove devo andare? La ministra non può rivolgersi con quelle parole e con quel gesto, si vergogni, non si può permettere”.
La tensione sale e le richieste di chiarimento
Dai banchi della maggioranza si sono levate grida contro il capogruppo di Iv, con inviti a tacere: “Io ho il diritto di parlare e se non vuoi ascoltare esci, qui funziona così”. “Lei deve tutelarmi”, ha quindi detto alla vicepresidente Mariolina Castellone. Questa ha sottolineato di non poter vedere la ministra dato che questa, seduta sui banchi del governo, le dava le spalle. A difendere Borghi è intervenuto Ivan Scalfarotto, che ha chiesto alla presidenza l’acquisizione dei video per ricostruire l’accaduto. “Qui, in questa Aula, il governo è ospite, sta qui perché ha ricevuto la fiducia dal Senato”.
La replica della Casellati
La ministra Casellati ha chiesto a sua volta di intervenire, ed ha preso la parola con tono concitato: “a differenza del senatore Borghi io ho rispetto delle persone. Borghi fa sempre offese di carattere personale. Vergogna non si dice a un ministro. Io non devo vergognarmi di nulla. Quando ho parlato di eliminazione mi vedeva col mitra? Sta strumentalizzando un verbo. Il mio gesto si riferiva all’eliminazione. Significava eliminare un istituto. Si vergogni lei”.
Un episodio grave che alimenta la polarizzazione politica
L’episodio accaduto al Senato è grave e alimenta la crescente polarizzazione politica che caratterizza il dibattito pubblico italiano. Il gesto della Casellati e le parole di entrambi i protagonisti sono inaccettabili, e non contribuiscono al confronto civile e costruttivo che dovrebbe caratterizzare il lavoro parlamentare. La sospensione della seduta è un segnale della gravità della situazione, e dovrebbe spingere tutti i protagonisti a riflettere sul proprio comportamento e sul ruolo che hanno nella società.