Una famiglia di killer professionisti
Chuck Palahniuk, l’autore di culto di Fight Club, torna nelle librerie italiane il 28 maggio con Non per sempre, ma per ora, un’esilarante satira horror su una famiglia di killer professionisti, responsabili di atroci eventi.In questo scatenato romanzo, pubblicato da Mondadori, i fratelli Otto e Cecil, cresciuti tra mille privilegi nella campagna del Galles, si divertono guardando documentari naturalistici, giocando con il loro pony, facendo imitazioni del Nonno e uccidendo il personale di servizio. La madre ha una crescente dipendenza da oppioidi e il padre non si sa dove sia finito: è scomparso il giorno in cui aveva fatto una bella passeggiata con la mamma nella cosiddetta “foresta fantasma”. Il nuovo tutor ha la tendenza a utilizzare il greco antico e a smembrare bambole erotiche.
La satira di Palahniuk
Portare avanti le tradizioni di famiglia non è facile e il Nonno continua a fare pressioni su Otto perché si dia da fare. Palahniuk, autore di 14 romanzi tra cui Ninna Nanna, Survivor e Invisible Monsters, di raccolte di racconti, saggi, graphic novel e della guida alla scrittura Tieni presente che, in Non per sempre, ma per ora prende per i fondelli i modi in cui la nostra società permette a pochi ricchi e potenti di controllare la cultura e gli affari mondiali.Il romanzo è un’esplorazione delle dinamiche familiari, del potere e della corruzione, ma anche una riflessione sull’ossessione per la perfezione e l’incapacità di affrontare la realtà. Palahniuk, con il suo stile pungente e sarcastico, crea un mondo grottesco e surreale che non manca di suscitare ilarità e inquietudine allo stesso tempo.
Un’opera provocatoria e attuale
Non per sempre, ma per ora è un romanzo provocatorio che, attraverso la satira e l’horror, affronta temi attuali come il potere delle élite, la corruzione e l’ossessione per il successo. Palahniuk, con la sua scrittura ironica e spietata, ci invita a riflettere sulle nostre società e sui valori che le governano, con un’ironia tagliente che non lascia spazio all’indifferenza.