Borse europee poco mosse in un contesto di festività
Le borse europee hanno chiuso la giornata con scambi fiacchi, in un contesto di festività negli Stati Uniti (giorno della memoria) e nel Regno Unito (festa della primavera). Londra è rimasta chiusa, con un impatto limitato sui volumi di scambio. Piazza Affari ha registrato un controvalore di 700 milioni di euro, ben al di sotto della metà di una normale seduta (2,5 miliardi).
Focus sull’indice Ifo tedesco e sul Pil Usa
Sul fronte macroeconomico, si segnala l’indice Ifo tedesco stabile a 89,3 punti contro gli oltre 90 attesi. L’attenzione degli investitori si sposta ora sul Pil Usa, atteso per giovedì. Il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi si mantiene sotto quota 130 punti (129,2 punti), con il rendimento annuo italiano in calo di 1,8 punti al 3,86% e quello tedesco di 0,9 punti al 2,57%.
Performance dei settori
Milano guadagna lo 0,35%, un po’ sopra a Madrid, Parigi e Francoforte in crescita tutte dello 0,25%. Acquisti sulle utility Acciona (+2,76%), Rwe (+2,05%), Erg (+1,48%) ed Enel (+1,17%). Più cauti i petroliferi Eni (+0,74%), TotalEnergies (+0,55%) e Shell (+0,5%), quotata oggi solo ad Amsterdam. Fanno meglio gli automobilistici Porsche (+3,48%), Volkswagen (+1,73%) e Stellantis (+1,1%). Poco mossa Ferrari (+0,29%), fiacca Renault (-0,16%). Deboli i produttori di semiconduttori Stm (-1,19%) e Asm (-0,96%). Contrastate le banche: salgono Mps (+0,44%), Unicredit (+0,29%) e Sabadell (+0,31%), scivola SocGen (-2,76%), cedono Commerzbank (-1%), Bps (-0,7%) e Bper (-0,64%), fiacca Intesa (-0,3%).
Movimenti valutari e delle materie prime
Cala il dollaro a 0,92 euro e 0,78 sterline, salgono invece il greggio (Wti +0,62% a 78,2 dollari al barile) e il gas (+1,25% a 34,52 euro al MWh), mentre si appiattisce l’oro (-0,04% a 2.344,1 dollari l’oncia).
Un mercato in attesa
La giornata di oggi ha visto un mercato in attesa, con pochi spunti di interesse. La chiusura per festività di Londra e New York ha ridotto i volumi di scambio, limitando l’attività di trading. L’attenzione si sposta ora sul Pil Usa, che potrebbe fornire indicazioni importanti sulla traiettoria dell’economia americana e sulle strategie delle banche centrali.