Liliana Cavani torna a Carpi per il documentario su ‘Il portiere della notte’
Liliana Cavani, Leone d’Oro alla carriera a Venezia, è tornata oggi nella sua città natale, Carpi, per la preparazione del documentario di Adolfo Conti ‘Il portiere della notte – Storia di una regista e di un film leggendario’.
Il documentario, che ha come protagonista la stessa Cavani, racconta la storia del suo film del 1974, ‘Il portiere della notte’, e della sua vita, tra ricordi di gioventù lieti e tragici.
Questa mattina, la regista ha incontrato la stampa, insieme al regista Adolfo Conti, al sindaco di Carpi Alberto Bellelli, e Fabio Abagnato della Film Commission dell’Emilia-Romagna. L’incontro si è svolto nella piazza dei Martiri, luogo significativo per Cavani, che da bambina fu testimone dell’eccidio degli antifascisti avvenuto in quella piazza nell’agosto del 1944.
Un ritorno alle origini e un’immersione nella memoria
Cavani ha parlato del suo film, di come il passato abbia influenzato la sua opera e della sua esperienza personale a Carpi. La piazza dei Martiri è stata il teatro di un evento tragico che ha segnato profondamente la vita della regista. Cavani, allora bambina, si trovò a vedere i corpi senza vita degli antifascisti trucidati dai repubblichini, un’immagine che ha inciso per sempre nella sua memoria.
Il documentario di Conti si propone di raccontare la storia di ‘Il portiere della notte’ e di Liliana Cavani, attraverso le parole della stessa regista, le sue riflessioni e i suoi ricordi. Un’occasione per ripercorrere la genesi di un film che ha fatto storia, e per scoprire la donna dietro la regista, una donna che ha saputo trasformare il dolore in arte.
La memoria e l’arte
Il ritorno di Liliana Cavani a Carpi, la sua città natale, per la realizzazione di un documentario sul suo film ‘Il portiere della notte’ è un evento significativo. L’incontro tra la regista e il luogo della sua infanzia, segnato da un’esperienza traumatica, si configura come un momento di riflessione sul potere della memoria e sul ruolo dell’arte nella trasformazione del dolore. Cavani, attraverso la sua opera, ha saputo dare voce a un passato doloroso, trasformandolo in un’opera d’arte che ha suscitato dibattito e riflessione in tutto il mondo. Questo documentario, che si propone di raccontare la storia di ‘Il portiere della notte’ e di Liliana Cavani, è un’occasione per approfondire il legame tra la memoria personale e l’arte, e per scoprire come la memoria possa essere un motore di creazione e di trasformazione.