Il Giro d’Italia come simbolo di unità nazionale
“Anche quest’anno il Giro è stato una grande festa di popolo che ha attivato le energie positive del Paese. L’epilogo a Roma mi sembra la conclusione più logica e spettacolare”, ha dichiarato Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo, alla vigilia della tappa conclusiva del Giro d’Italia 2023. Dagnoni ha sottolineato il ruolo storico del Giro nel contribuire alla crescita sociale e all’unificazione del Paese nel XX secolo. “Il ciclismo è sempre stato nel cuore dell’Italia e degli Italiani. Il Giro in particolare ha contribuito a scrivere la storia del Paese nel ‘900, accompagnando la crescita sociale e in alcuni casi contribuendo a rafforzare il processo di unificazione. Non è un caso che il ciclismo è la terza attività sportiva più praticata in Italia, ce lo dice un’indagine Nielsen da noi commissionata, che disegna un paese in movimento attraverso la bicicletta”.
Un futuro roseo per il ciclismo italiano
Con l’imminente Tour de France, che partirà per la prima volta dall’Italia, Dagnoni ha espresso orgoglio per il movimento ciclistico italiano. “E’ per me motivo di orgoglio rappresentare il movimento ciclistico italiano proprio nell’anno in cui, per la prima volta, la corsa più importante al mondo parte dall’Italia. Toscana, Emilia Romagna e Piemonte hanno fatto un grande regalo a tutti e la festa, iniziata con il Giro, continuerà. La speranza è che possa rappresentare un volano per avvicinare sempre più ragazzi al nostro sport. Gli sforzi della Federazione, sia in occasione del Giro che del Tour, sono proprio mirati alla promozione nei confronti dei più giovani”.
Eccellenza italiana: successi e prospettive
Il presidente Dagnoni ha celebrato i risultati ottenuti dagli atleti italiani al Giro d’Italia. “Abbiamo molti motivi per gioire. Abbiamo visto un Milan irresistibile in volata, un Ganna ancora punto di riferimento nelle cronometro, un Vendrame capace di vincere con autorità un’impegnativa tappa di montagna e un giovane, Tiberi pronto per fare classifica nelle corse a tappe. Se penso alle Olimpiadi, poi, sono ancora ammirato dalla tappa di Andora, con Ganna in fuga, Consonni che insegue e lancia Milan che va a vincere: tre quarti del quartetto olimpico grande protagonista. E’ la conferma della bontà del lavoro su pista, dell’attenzione che abbiamo messo in questi anni nella crescita individuale di ogni corridore venuto in Nazionale, con l’impegno dei tecnici, di tutti i componenti dello staff e del Team Performance. Possiamo affermare tranquillamente che Il nostro movimento è tra le eccellenze mondiali e orgoglio sportivo dell’Italia”.
Un messaggio di speranza e di unità
Le parole di Dagnoni offrono un messaggio di speranza per il futuro del ciclismo italiano. Il Giro d’Italia ha dimostrato di essere un evento capace di unire il Paese e di promuovere valori positivi come la passione, la disciplina e il lavoro di squadra. L’impegno della Federazione per la promozione del ciclismo tra i giovani è fondamentale per garantire la crescita e la sostenibilità di questo sport nel lungo periodo. La partecipazione dell’Italia al Tour de France rappresenta un’ulteriore opportunità per rafforzare il ruolo del ciclismo italiano a livello internazionale.