L’Isis dietro l’attacco al Crocus City Hall
La Russia ha ufficialmente accusato l’Isis per l’attacco al Crocus City Hall di Mosca, che ha causato almeno 144 morti il 22 marzo. Il capo dell’Fsb, Alexander Bortnikov, ha dichiarato che l’organizzazione terroristica ha coordinato l’attacco tramite internet, con oltre 20 persone arrestate nell’ambito dell’indagine. L’Fsb ha affermato che i preparativi, il finanziamento, l’attacco e la ritirata dei terroristi sono stati coordinati da membri del gruppo del Khorasan, il ramo afghano dell’Isis. Questa è la prima volta che la Russia riconosce chiaramente il ruolo dell’Isis in un attacco sul suo territorio.
Tensioni crescenti tra Russia e Ucraina
L’accusa dell’Isis arriva in un momento di crescente tensione tra Russia e Ucraina. Mosca aveva precedentemente accusato Kiev di essere coinvolto nell’attacco, ma non aveva fornito prove concrete. L’Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attacco e ha condannato l’attentato terroristico. Le relazioni tra i due Paesi sono in deterioramento da quando la Russia ha annesso la Crimea nel 2014 e ha sostenuto i separatisti nell’Ucraina orientale.
Un’escalation pericolosa
L’accusa dell’Isis per l’attacco al Crocus City Hall è un’escalation pericolosa nella situazione già tesa tra Russia e Ucraina. L’attentato terroristico ha scosso la Russia e ha portato a un’ondata di paura e di rabbia. La Russia ha intensificato i suoi sforzi antiterrorismo e ha rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese. L’accusa dell’Isis potrebbe portare a un’ulteriore escalation del conflitto tra Russia e Ucraina, con possibili conseguenze imprevedibili.