Nuova indagine per Mario Mori
L’ex capo del Ros ed ex direttore del Sisde Mario Mori è stato iscritto nel registro degli indagati a Firenze nell’ambito dell’inchiesta sulle stragi del 1993. La notizia è stata diffusa dal comando generale dei Carabinieri, che ha espresso vicinanza al generale, confidando nella sua estraneità ai fatti contestati.
La procura di Firenze ha confermato l’apertura di un nuovo filone d’indagine, dichiarando che il suo obiettivo è quello di completare tutte le verifiche sulle stragi del 1993. Il procuratore capo Filippo Spiezia ha espresso l’auspicio di poter concludere le indagini entro il 2024, garantendo il massimo riserbo e la massima attenzione alla tutela delle persone coinvolte.
Le accuse a Mori
A Mori vengono contestate alcune omissioni che avrebbero potuto impedire gli attentati del 1993. In particolare, i magistrati fiorentini gli contestano di non aver impedito, mediante segnalazioni e denunce all’autorità giudiziaria, gli eventi stragisti di cui avrebbe avuto anticipazione.
Secondo l’accusa, Mori sarebbe stato informato nell’agosto 1992 dal maresciallo Roberto Tempesta, che gli avrebbe riferito di un’anticipazione di Paolo Bellini, esponente della destra eversiva, su possibili attentati al patrimonio storico-artistico italiano, in particolare alla Torre di Pisa. Inoltre, secondo i pm, Mori avrebbe ricevuto informazioni dal pentito Angelo Siino durante un colloquio investigativo a Carinola il 25 giugno 1993, in cui Siino avrebbe comunicato che sarebbero avvenuti attentati al Nord.
La difesa di Mori
Mori si è difeso dalle accuse, sostenendo di essere stato già assolto in passato da accuse simili e di essere vittima di una “violenta persecuzione giudiziaria”. Il generale ha ricordato che a Palermo è stato processato per aver ‘trattato’ con la mafia e siglato un accordo con Bernardo Provenzano per far cessare le stragi, mentre a Firenze viene indagato per non averle impedite.
Mori ha sottolineato che le accuse a suo carico sono frutto di “teoremi” non supportati da prove concrete e che la recente sentenza della Suprema Corte ha sconfessato le tesi dei pm, definendole “interpretazioni storiografiche”.
Un passato travagliato
L’indagine a carico di Mario Mori rappresenta un nuovo capitolo in una vicenda giudiziaria complessa e controversa. Il generale è stato coinvolto in numerosi processi negli ultimi decenni, a partire dalle indagini sulle stragi di mafia del 1992-1993. Le accuse a suo carico hanno sempre riguardato il suo ruolo nella lotta al terrorismo e il suo rapporto con la mafia. Questa nuova indagine solleva ancora una volta il tema del ruolo dei servizi segreti nella lotta al terrorismo e del loro rapporto con la giustizia.