Intimidazione a Crotone
Baris Boyun, presunto boss della mafia turca, è stato arrestato stamattina nel viterbese. L’uomo era agli arresti domiciliari a Crotone, dove era stato vittima di un’intimidazione il 18 marzo scorso. Ignoti spararono quattro colpi di pistola contro il portone del suo appartamento, nessuno dei quali però ferì il boss turco e la compagna, che in quel momento erano a letto.
L’episodio ha scosso la comunità crotonese, già alle prese con la criminalità organizzata. Le indagini della Polizia hanno rivelato che Boyun avrebbe ricevuto a Crotone numerose visite e, malgrado fosse ai domiciliari, avrebbe continuato a dirigere la sua rete criminale, con diramazioni in tutta Europa.
La detenzione domiciliare
Boyun era arrivato a Crotone nell’ottobre del 2022 prima di andare via e tornarvi il 2 febbraio scorso per scontare la detenzione domiciliare nella casa della compagna. Il provvedimento restrittivo era stato applicatogli perché accusato della detenzione di un’arma clandestina contestatagli dalla Squadra mobile di Milano.
Il giorno dopo l’intimidazione, Boyun fu prelevato dalla Polizia e trasferito in un’altra località.
Le indagini
Le indagini della Polizia hanno rivelato che Boyun avrebbe continuato a dirigere la sua rete criminale anche durante la detenzione domiciliare. Il boss turco, nonostante fosse sottoposto a controlli, sarebbe riuscito a mantenere i contatti con i suoi uomini e a impartire ordini.
L’arresto di Boyun è un duro colpo per la mafia turca, che sta cercando di espandersi in Italia e in Europa. Le autorità italiane sono impegnate in una serrata lotta contro la criminalità organizzata di ogni tipo, e l’arresto di Boyun è un segnale importante in questa direzione.
Considerazioni
L’arresto di Baris Boyun è un segno che le autorità italiane sono impegnate nella lotta contro la criminalità organizzata, anche quella transnazionale. L’intimidazione subita a Crotone dimostra come la mafia turca sia in grado di operare in modo aggressivo anche in Italia. È fondamentale che le forze dell’ordine continuino a lavorare in modo coordinato per contrastare l’espansione di queste organizzazioni criminali.