Lo sport genera valore, anche socio-sanitario, culturale ed educativo
“Non basta più parlare dell’incidenza dello sport sul sistema economico del Paese ma è sempre più doveroso sottolineare anche i ritorni che lo sport produce sotto il profilo socio-sanitario, culturale educativo. Lo sport genera valore. Un valore non quantificabile ma inestimabile”. Così Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha espresso il suo pensiero durante il Festival dell’Economia di Trento.
Pancalli ha evidenziato come lo sport, in particolare quello paralimpico, sia un esempio di come dare a tutte le persone un’opportunità commisurata alle proprie possibilità. “Se ciò avviene nello sport perché non può accadere nella società?” si è chiesto il presidente del CIP.
La scuola, terreno fertile per eliminare le barriere, ma con ostacoli da superare
Il mondo della scuola è stato indicato da Pancalli come il terreno ideale per costruire un nuovo corso volto ad eliminare le barriere, non solo fisiche ma anche economiche, sociali e culturali. “Moltissime famiglie purtroppo ancora oggi si vedono costrette a rinunciare all’attività sportiva dei propri figli per far quadrare i conti”, ha sottolineato.
Tuttavia, la scuola fatica a dare risposte su questo terreno, con 6 istituti su 10 che non hanno una palestra e fra le 4 attrezzate una sola è accessibile. Questa situazione evidenzia la necessità di investimenti per rendere lo sport accessibile a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche e fisiche.
La voce della campionessa: Giulia Ghiretti
Al dibattito è intervenuta anche la nuotatrice paralimpica Giulia Ghiretti, che ha portato la sua esperienza personale e la sua testimonianza sul valore dello sport. La sua presenza ha contribuito a dare un volto concreto alle parole di Pancalli, dimostrando come lo sport possa essere un potente strumento di inclusione e crescita.
Un appello per un futuro inclusivo
Le parole di Pancalli al Festival dell’Economia di Trento rappresentano un importante appello per un futuro più inclusivo, dove lo sport non sia solo un’attività ludica, ma un diritto per tutti. La scuola, in particolare, ha un ruolo cruciale da svolgere in questo processo, investendo in infrastrutture e in programmi che promuovano l’accessibilità e l’inclusione. Solo così lo sport potrà realmente generare valore per la società, a tutti i livelli.