Borsa Milano: un finale di seduta positivo
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta di oggi in territorio positivo, con il Ftse Mib che ha guadagnato lo 0,07% a 34.490 punti. Il mercato ha mostrato una certa volatilità durante la giornata, ma è riuscito a recuperare nel finale di seduta, con un trend positivo che ha portato il principale indice italiano a chiudere in leggero rialzo.
Iveco e Unipol trainano il Ftse Mib
Tra i titoli che hanno contribuito maggiormente al rialzo del Ftse Mib spiccano Iveco (+3,17%) e Unipol (+2,86%). Iveco ha beneficiato di un sentiment positivo generale sul settore automobilistico, mentre Unipol ha ricevuto un upgrade da parte di Kepler Chevreux, che ha alzato la raccomandazione a ‘Buy’ con un prezzo obiettivo di 10,65 euro.
Performance positive anche per Poste, Moncler e Pirelli
Oltre a Iveco e Unipol, hanno registrato performance positive anche Poste (+1,7%), Moncler (+1,6%) e Pirelli (+1,38%). Poste ha beneficiato di un positivo sentiment sul settore bancario, mentre Moncler ha continuato a beneficiare della forte domanda per i suoi prodotti di lusso. Pirelli ha invece mostrato una buona performance in un mercato che sembra apprezzare le prospettive future del settore dei pneumatici.
Vendite sulle utility
Al contrario, hanno registrato vendite le utility, con Enel che ha ceduto lo 0,76%, Eni lo 0,72% e A2a lo 0,66%. Le utility hanno sofferto per la debolezza del settore energetico, che è stato penalizzato da alcune preoccupazioni sull’andamento futuro dei prezzi del petrolio.
Mps e Popolare di Sondrio in calo
Nel settore bancario, Mps ha perso lo 0,75% e Popolare di Sondrio lo 0,56%. Le banche italiane hanno mostrato una certa debolezza in un contesto di incertezza economica generale.
La volatilità del mercato
La seduta di oggi ha mostrato una certa volatilità, con il mercato che ha oscillato tra guadagni e perdite durante la giornata. Questo è un segno che gli investitori sono ancora incerti sulle prospettive economiche future. Nonostante il finale positivo, è importante ricordare che il mercato è ancora soggetto a diversi fattori di rischio, tra cui la guerra in Ucraina, l’inflazione e le tensioni geopolitiche.