Otto anni di reclusione per Anna Perugino, l’istigatrice dell’aggressione a Davide Ferrerio
Il Tribunale di Crotone ha condannato Anna Perugino a otto anni di reclusione per il suo ruolo nell’aggressione di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna ridotto in coma irreversibile nell’agosto 2022. La donna era accusata di essere l’istigatrice del brutale pestaggio, avvenuto a Crotone dove Ferrerio era in vacanza. Il pm Pasquale Festa aveva chiesto una condanna a 12 anni per concorso anomalo in tentato omicidio, ma il collegio penale ha riqualificato il reato in concorso anomalo in lesioni gravissime.
La decisione del Tribunale è stata presa in considerazione di una consulenza del perito del Tribunale che ha sostenuto che il danno cerebrale di Ferrerio non è stato causato dal pugno inferto da Nicolò Passalacqua, l’esecutore materiale dell’aggressione, ma dall’impatto sull’asfalto. Questa tesi è stata condivisa anche dall’avvocato Aldo Truncé, difensore della Perugino.
L’aggressione di Davide Ferrerio: uno scambio di persona in una spedizione punitiva
Davide Ferrerio è stato vittima di un brutale pestaggio per uno scambio di persona. La spedizione punitiva, organizzata da Anna Perugino, aveva come obiettivo un uomo che infastidiva sui social la figlia della donna, Martina Perugino. La stessa Perugino si era avvalsa del suo compagno Andrei Gaiu, che quella sera faceva parte del gruppo che doveva incontrare l’uomo che su Instagram faceva la corte a Martina. Davide Ferrerio, che passava casualmente in quella zona, è stato scambiato per lo spasimante e aggredito da Passalacqua.
Il giovane bolognese è in coma irreversibile all’ospedale di Bologna. Il Tribunale ha rigettato la richiesta di risarcimento del danno del Comune di Bologna e riconosciuto quello per le altre parti civili in separata sede. Perugini è stata condannata al pagamento di una provvisionale di 500 mila euro per Davide Ferrerio e di 150 mila euro per i familiari del ragazzo, di 10 mila euro per Comune e Provincia di Crotone.
Le conseguenze della sentenza sul processo di Appello per Nicolò Passalacqua
La sentenza del Tribunale di Crotone avrà ripercussioni anche nel processo di Appello per Nicolò Passalacqua, condannato in abbreviato a 20 anni di carcere. Il processo è in corso a Catanzaro. Andrei Gaiu, coimputato di Anna Perugino, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Martina Perugino, la figlia della donna, è stata messa alla prova ai servizi sociali per 2 anni e 6 mesi.
Un caso che pone interrogativi sulla giustizia e la responsabilità
La sentenza del Tribunale di Crotone solleva importanti interrogativi sulla giustizia e sulla responsabilità individuale. La riqualificazione del reato in lesioni gravissime, anziché tentato omicidio, potrebbe sembrare un’attenuante per Anna Perugino, ma non diminuisce la gravità del suo ruolo nell’aggressione di Davide Ferrerio. Il caso pone anche un interrogativo sulla responsabilità di chi organizza una spedizione punitiva, anche se non è direttamente coinvolto nell’atto violento. La sentenza, pur dando un’interpretazione giuridica precisa, lascia aperta una riflessione morale sulla responsabilità individuale e sulle conseguenze delle proprie azioni.