Un connubio insolito tra musica contemporanea e barocca
Un evento unico e stimolante attende il pubblico del Teatro Ariosto di Reggio Emilia il 24 maggio, con l’anteprima del Festival Aperto / Reggio Parma Festival. In scena, un dittico composto dalle opere buffe ‘Alfred, Alfred’ di Franco Donatoni e ‘La serva padrona’ di Giovanni Battista Pergolesi, un connubio insolito tra musica contemporanea e barocca che promette un’esperienza teatrale ricca di suggestioni.Sul podio, Dario Garegnani, specializzato nella musica contemporanea, dirigerà l’Icarus Ensemble, mentre l’ideazione visiva è di Muta Imago, duo vincitore di Premi Ubu composto da Claudia Sorace e Riccardo Fazi, regista e drammaturgo del progetto. La regia ha deciso di presentare le due opere assieme, cercando di tessere una trama unica che lega le due vicende.
La paura della fine e la rivoluzione dei ruoli
Entrambe le opere sono infatti innervate dalla paura della fine: una paura che la scaltra Serpina, la serva protagonista del lavoro di Pergolesi, volgerà a suo vantaggio mettendo in campo, infine, una rivoluzione dei ruoli che ricorda la vittoria dell’Illuminismo sull’Ancien Régime.La (vera) storia della degenza ospedaliera del compositore Franco Donatoni in Australia di ‘Alfred, Alfred’ viene presentata come prologo onirico, sorta di sogno allucinato del personaggio di Uberto, protagonista della Serva Padrona e, in questa messinscena, curatore di arte contemporanea ossessionato dalla paura della morte.
Un cast di talento per un’esperienza teatrale coinvolgente
Il cast di interpreti, composto da Maria Eleonora Caminada, Elena Coscia, Giuseppe De Luca, Samantha Faina, Michele Gianquinto, Clara La Licata, Matilde Lazzaroni, Niccolò Roda, Elena Tereshchenko, Chiara Ersilia Trapani, promette un’esperienza teatrale coinvolgente e ricca di emozioni.Lo spettacolo sarà trasmessa in diretta streaming il 26 maggio sui canali di OperaVision (www.operavision.eu), permettendo a un pubblico più ampio di godere di questo evento unico.
Un connubio audace e stimolante
Il dittico ‘Alfred, Alfred’ e ‘La serva padrona’ rappresenta un connubio audace e stimolante tra due epoche musicali diverse. La scelta di accostare queste due opere, apparentemente distanti, permette di esplorare il tema della paura della fine e della rivoluzione dei ruoli in un contesto storico e sociale diverso, offrendo una prospettiva unica e originale.