Indagine su presunti tentativi di ‘pilotare’ il televoto per il logo
L’inchiesta della Procura di Milano sulle presunte irregolarità negli appalti per i servizi di digitalizzazione delle Olimpiadi invernali 2026 si allarga. Secondo il decreto di perquisizione, Massimiliano Zuco, ex dirigente di Milano-Cortina 2026, avrebbe tentato di ‘pilotare’ il televoto per la scelta del logo, in contatto con Luca Tomassini, legale rappresentante di Vetrya, anch’egli indagato.
Zuco, indagato insieme all’ex amministratore delegato Vincenzo Novari, avrebbe ‘insistito’ affinché uno dei due loghi in lizza avesse la meglio sull’altro. L’ipotesi investigativa, come riportato nel decreto, è che Zuco fosse ‘attivo in interlocuzioni’ con Tomassini per favorire uno dei due loghi, senza specificare quale.
Il contesto dell’inchiesta
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Paolo Filippini e Carlo Scalas, si concentra su presunti episodi di corruzione e turbativa d’asta in relazione agli appalti per i servizi di digitalizzazione dell’evento. Oltre a Zuco e Novari, sono indagati anche altri dirigenti di Milano-Cortina 2026 e alcuni rappresentanti di società che hanno partecipato alle gare d’appalto.
L’indagine è ancora in corso e si basa su intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché su documenti sequestrati durante le perquisizioni. Le ipotesi di reato contestate sono corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.
Un’ombra sul futuro delle Olimpiadi
L’inchiesta sulle presunte irregolarità negli appalti per le Olimpiadi invernali 2026 getta un’ombra sul futuro dell’evento. Se le accuse si rivelassero fondate, sarebbe un duro colpo per la credibilità del Comitato organizzatore e per l’immagine dell’Italia a livello internazionale. La scelta del logo, simbolo di un evento sportivo di grande portata, dovrebbe essere frutto di un processo trasparente e democratico. L’eventuale manipolazione del televoto solleva serie questioni etiche e morali, che richiedono un’indagine approfondita e una risposta chiara e trasparente da parte degli organi competenti.