L’irruzione armata e il panico
Un agricoltore di Siniscola, Giovanni Bomboi, 40 anni, consigliere comunale di opposizione, ha sparato diversi colpi di pistola nel piazzale della sede del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, provocando il panico tra i dipendenti. L’accaduto è avvenuto questa mattina, dopo che ieri Bomboi aveva visto chiudere il contatore dell’acqua per aver violato l’ordinanza del sindaco di Siniscola, che vieta l’uso dell’acqua per fini non domestici a causa della siccità che sta mettendo in ginocchio gran parte della Sardegna.
Secondo quanto ricostruito, Bomboi, esasperato per la situazione, si è presentato armato di pistola nella sede del Consorzio, esplodendo diversi colpi ad altezza uomo. Due proiettili si sono conficcati su alcuni furgoni in sosta, dietro ai quali si sono nascosti i dipendenti dopo un fuggi fuggi generale. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
Bomboi si è reso irreperibile e lo stanno cercando gli agenti del commissariato di Siniscola e quelli della squadra mobile di Nuoro.
Le reazioni: condanna e preoccupazione
Il sindaco di Siniscola, Gianluigi Farris, ha espresso la sua ferma condanna per l’accaduto, definendolo un “fatto gravissimo”. Farris ha sottolineato che la crisi idrica ha imposto l’ordinanza di divieto e che, già durante il tavolo sulla siccità con il prefetto di Nuoro, aveva segnalato la possibilità di problemi di ordine pubblico.
“Bisogna fare in fretta – ha avvertito il primo cittadino – gli animi si stanno esasperando. E’ necessario predisporre un’ordinanza con la quale dare mandato agli amministratori di riparare le perdite d’acqua della rete, Abbanoa non è in grado di intervenire tempestivamente.”
Il presidente del Consorzio di bonifica, Ambrogio Guiso, ha espresso “consapevolezza dell’enorme disagio che vivono le aziende servite dalle infrastrutture irrigue del distretto del Posada”, ma ha sottolineato che “la situazione non può essere gestita in altro modo se non con le restrizioni”. Guiso ha definito “grave ed estremo il gesto di stamattina che ha visto coinvolti loro malgrado gli operai del Consorzio, ai quali va la nostra piena solidarietà”.
La crisi idrica e le sue conseguenze
La siccità sta mettendo a dura prova la Sardegna, con il divieto di utilizzare l’acqua per l’irrigazione che sta creando tensioni e disagi tra gli agricoltori. L’episodio di Siniscola è un chiaro segnale dell’esasperazione che sta crescendo in diverse zone dell’isola, dove la mancanza di acqua sta mettendo a rischio l’attività agricola e, di conseguenza, l’economia locale.
La situazione richiede un intervento immediato e coordinato da parte delle istituzioni per affrontare la crisi idrica e mitigare le sue conseguenze sociali ed economiche.
Un gesto di disperazione
L’episodio di Siniscola è un campanello d’allarme che evidenzia la gravità della crisi idrica in Sardegna e la disperazione che sta crescendo tra gli agricoltori. La mancanza di acqua sta mettendo a rischio il loro sostentamento e la loro stessa esistenza, spingendoli a gesti estremi. Le istituzioni devono dare risposte concrete e immediate per affrontare la crisi e garantire la sopravvivenza del settore agricolo, un pilastro fondamentale dell’economia sarda.