La voce di Scarlett Johansson clonata senza autorizzazione
La disputa tra Scarlett Johansson e OpenAI si basa su una questione sempre più scottante nell’era dell’intelligenza artificiale: la proprietà intellettuale della voce e dell’immagine. La Johansson, nota per i suoi ruoli in film come “Lost in Translation” e “Avengers: Endgame”, ha accusato OpenAI di aver clonato la sua voce senza il suo consenso, utilizzandola per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale, tra cui ChatGPT.In una dichiarazione rilasciata al Washington Post, la Johansson ha espresso la sua indignazione: “Quando l’ho sentita, ero scioccata, arrabbiata e incredula. La voce era così simile alla mia che i miei amici più stretti non sapevano dire la differenza”.
Una battaglia legale in crescita
La causa della Johansson non è la prima a mettere in discussione l’utilizzo non autorizzato di voci e immagini da parte di aziende di intelligenza artificiale. Recentemente, anche altri attori e musicisti hanno espresso preoccupazione per l’uso dei loro dati senza il loro consenso. Il caso di Scarlett Johansson, però, potrebbe avere un impatto significativo sull’industria, poiché coinvolge una delle star più famose di Hollywood.La Johansson chiede un risarcimento danni per violazione dei diritti di immagine e privacy, oltre a un ordine che impedisca ad OpenAI di utilizzare la sua voce in futuro. La società, dal canto suo, non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alla causa.
Le sfide etiche dell’intelligenza artificiale
La disputa tra Scarlett Johansson e OpenAI mette in luce le sfide etiche e legali sempre più complesse che l’intelligenza artificiale pone alla società. La capacità di clonare voci e immagini con un’accuratezza impressionante solleva questioni importanti sulla privacy, sui diritti di proprietà intellettuale e sulla necessità di regolamentare il settore.La questione della proprietà intellettuale della voce e dell’immagine è particolarmente complessa. Se da un lato, la tecnologia può essere utilizzata per creare contenuti innovativi e accattivanti, dall’altro, è necessario garantire che l’utilizzo di tali contenuti sia etico e rispetti i diritti degli individui.
Un precedente importante per il futuro dell’IA
Il caso di Scarlett Johansson contro OpenAI potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dell’intelligenza artificiale. La sentenza del tribunale potrebbe stabilire un precedente importante per l’utilizzo di voci e immagini sintetiche, definendo i limiti e le responsabilità delle aziende che sviluppano tecnologie di IA. Sarà interessante osservare come le aziende di IA si adatteranno a queste nuove sfide e come si evolverà il dibattito etico e legale in questo settore in rapida crescita.