Britney Spears: ritorno al passato?
L’allarme per la salute mentale di Britney Spears è tornato a suonare forte. Secondo i media americani, l’ex principessa del pop rischia di tornare sotto tutela dopo una serie di episodi che hanno messo in pericolo la sua incolumità personale e quella degli altri. Il sito di gossip tabloid Tmz, legato alla Fox, riporta che Britney avrebbe ripreso a bere e a prendere droghe, trascurando al contempo il regolare uso dei medicinali che dovrebbero aiutarla a stabilizzarne l’equilibrio emotivo. L’uso di stupefacenti per Britney è particolarmente pericoloso alla luce dei vari episodi che in passato hanno mandato la cantante in riabilitazione.
Tutto sarebbe precipitato, stando a Tmz, dopo la revoca da parte della magistratura dell’istituto della conservatorship che per 13 anni aveva tenuto la popstar sotto il giogo del padre Jamie. Quel capitolo è ora definitivamente concluso con l’ultimo patteggiamento extragiudiziario in base al quale a fine aprile Britney ha pagato le spese legali sostenute da Jamie nel tentativo di restare in controllo delle azioni (e delle finanze) della figlia. Il quadro descritto da Tmz è drammatico: si parla di “sbalzi emotivi radicali” ed episodi di rabbia sfociati nella violenza fisica. “Rischia di farsi male e far male ad altri o peggio…”, dicono fonti (peraltro anonime) vicine alla popstar.
Il ruolo del nuovo fidanzato Paul Soliz
A peggiorare le cose, secondo le fonti, sarebbe il nuovo boyfriend Paul Soliz, entrato in scena dopo il divorzio dal terzo marito Sam Asghari. “Paul, condannato per possesso illegale di armi da fuoco, ha preso il controllo della sua casa e della sua vita”, paventano le fonti, ricordando l’ultimo violento litigio dei due all’inizio di maggio, quando, dopo una notte passata a bere all’hotel Chateau Marmont di Los Angeles, la cantante è uscita di stanza seminuda con un piede rotto o gravemente slogato. Sarebbe stata l’ultima di una serie di risse tra partner: lo scorso dicembre al Wynn di Las Vegas i due causarono tanti e tali danni che Britney fu costretta a pagare all’albergo migliaia di dollari per le riparazioni. Tutto questo avrebbe indotto persone vicine alla cantante a ripensare alla tutela.
La revoca della tutela: un errore?
Revocare nel novembre 2021 quella posta in atto 13 anni prima dopo un paio di crolli mentali sotto i flash dei fotografi sarebbe stato un grave errore, anche se Jamie Spears non era più la persona adatta a esercitare il controllo per via del risentimento che Britney covava nei suoi confronti. Il punto di rottura sarebbe stata la pubblicazione di notizie sul fatto che microspie erano state installate nella camera da letto della cantante: una grave violazione della privacy che avrebbe infiammato il movimento #FreeBritney, creando un’onda di pressioni alla quale la giudice di Los Angeles Brenda Penney non era stata in grado di resistere.
Un’analisi critica della situazione
La vicenda di Britney Spears è un esempio complesso e delicato che mette in luce le difficoltà di gestire la salute mentale di una persona famosa sotto il costante scrutinio pubblico. La revoca della tutela, seppur accolta con entusiasmo dai fan, potrebbe aver lasciato Britney in una situazione di fragilità, senza le adeguate strutture di supporto. È importante ricordare che la salute mentale è un percorso individuale e che ogni persona ha bisogno di un supporto personalizzato. La vicenda di Britney solleva interrogativi importanti sulla privacy, sulla tutela legale e sul ruolo dei media nel trattare argomenti delicati come la salute mentale.