Un’antica ‘autostrada fluviale’ per le piramidi
Un team di ricercatori egiziani, australiani e americani ha svelato un mistero che ha affascinato gli studiosi per secoli: come venivano trasportati i materiali da costruzione per le imponenti piramidi egizie? La risposta, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment, potrebbe risiedere in un antico braccio del Nilo ormai estinto, che un tempo scorreva attraverso il deserto occidentale, vicino alle piramidi.
Guidato da Eman Ghoneim della University of North Carolina Wilmington, il team ha analizzato immagini satellitari della regione, scoprendo tracce di un antico corso d’acqua che si estendeva per 64 chilometri lungo le pendici dell’altopiano del deserto occidentale. Le analisi geofisiche e il campionamento dei sedimenti hanno confermato la presenza di depositi fluviali e di ex canali sotto l’attuale superficie desertica.
Il fiume ‘Ahramat’ e la sua scomparsa
Il braccio del Nilo, che i ricercatori hanno chiamato ‘Ahramat’ (termine arabo che significa ‘piramidi’), è stato probabilmente attivo durante il periodo di costruzione delle piramidi, tra il 2686 e il 2181 a.C. L’accumulo di sabbia portata dal vento durante un periodo di forte siccità, iniziato circa 4.200 anni fa, potrebbe aver causato la migrazione del fiume verso est e la sua successiva scomparsa.
La scoperta dell’Ahramat fornisce una spiegazione plausibile per la concentrazione delle piramidi in quella che ora appare come una stretta e inospitale striscia di deserto. Il fiume avrebbe rappresentato una via di trasporto efficiente per i blocchi di pietra e altri materiali da costruzione, facilitando la costruzione delle grandi strutture.
Le strade rialzate e il trasporto fluviale
A sostegno dell’ipotesi del trasporto fluviale, i ricercatori hanno notato che molte delle piramidi in questione avevano strade rialzate che terminavano sulle sponde dell’ipotetico Ahramat. Questo suggerisce che il fiume veniva utilizzato per il trasporto dei materiali, che venivano poi scaricati sulle strade rialzate per essere trasportati fino ai siti di costruzione.
La scoperta dell’Ahramat apre nuove prospettive sulla comprensione della costruzione delle piramidi e sul ruolo che il Nilo ha svolto nella civiltà egizia. L’antico fiume, ora silenzioso e sepolto sotto la sabbia, ha rivelato un nuovo capitolo della storia egizia, dimostrando l’ingegno e l’adattamento degli antichi costruttori.
L’importanza della scoperta
La scoperta dell’antico braccio del Nilo, Ahramat, è un importante contributo alla nostra comprensione della costruzione delle piramidi egizie. Questa scoperta non solo fornisce una spiegazione plausibile per il trasporto dei materiali da costruzione, ma anche per la concentrazione delle piramidi in quella particolare zona. La ricerca dimostra come l’ambiente e le risorse naturali abbiano influenzato le scelte degli antichi egizi e come la loro ingegnosità abbia permesso di superare le sfide poste dal territorio.