Importazioni da Russia ai minimi storici
Le importazioni di gas naturale dalla Russia in Italia si sono ridotte drasticamente, attestandosi oggi sotto al 2% del totale. Secondo i dati diffusi da Snam, l’operatore italiano del trasporto del gas, sono stati importati solo 20,64 milioni di KWh dal valico fra Tarvisio (Udine) ed Arnoldstein (Austria), a fronte di 1,19 TWh (miliardi di KWh) totali.
Il ruolo crescente delle altre fonti
L’Italia sta diversificando le sue fonti di approvvigionamento del gas, puntando su altre nazioni e tecnologie. Dal valico di Mazara del Vallo (Trapani) sono giunti 513,13 milioni di KWh di gas algerino, mentre da Melendugno (Lecce) sono arrivati 249,9 milioni di KWh di gas dall’Azerbaijan. Inoltre, i rigassificatori di Cavarzere (Rovigo), Piombino e Panigaglia (La Spezia) hanno ricevuto rispettivamente 249,9 milioni di KWh, 110 milioni di KWh e 20,48 milioni di KWh di gas liquefatto.
L’Italia punta sul futuro
L’Italia dispone di altri 4 approdi per il gas, attraverso cui oggi non è transitato nulla. Nel 2025, inoltre, sarà operativo un nuovo rigassificatore galleggiante a Ravenna, che contribuirà ulteriormente a diversificare le fonti di approvvigionamento del gas e a rafforzare la sicurezza energetica del Paese.
Un passo importante per l’indipendenza energetica
La drastica riduzione delle importazioni di gas dalla Russia rappresenta un passo significativo verso l’indipendenza energetica dell’Italia. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento è fondamentale per garantire la sicurezza energetica del Paese e per ridurre la dipendenza da un singolo fornitore. La scelta di investire in nuove tecnologie, come i rigassificatori, dimostra la volontà dell’Italia di puntare su un futuro energetico più sostenibile e indipendente.