La Marcia del Silenzio: un simbolo di resistenza
L’Associazione delle Madri e dei parenti dei desaparecidos dell’Uruguay ha convocato per oggi a Montevideo, e in altre città del Paese, la 29ª Marcia del Silenzio. Questa iniziativa, divenuta un simbolo della lotta per la verità e la giustizia in Uruguay, si è svolta per la prima volta nel 1996 e si ripete annualmente con il sostegno di diverse organizzazioni sociali e per i diritti umani.
A Montevideo, l’appuntamento è fissato per le 19 (le 24 italiane). I partecipanti sfileranno per le vie del centro fino ad una piazza dove verrà letto un proclama. Gli organizzatori hanno assicurato che attività simili saranno realizzate in altri dipartimenti del Paese.
Lo slogan della marcia: ‘Sanno dove sono. Chiediamo risposte.’
Alba González, una delle dirigenti dell’Associazione delle Madri, ha reso noto che lo slogan della marcia è: ‘Sanno dove sono. Chiediamo risposte. Mai più terrorismo di Stato. Memoria, verità e giustizia!’.
Questo slogan sintetizza la richiesta di verità e giustizia che anima la Marcia del Silenzio. Le famiglie dei desaparecidos chiedono alle istituzioni e alle forze armate di rivelare il destino dei loro cari, scomparsi durante la dittatura militare (1973-1985).
La dittatura militare e i desaparecidos
Durante la dittatura militare, in cui furono sospesi i diritti costituzionali, nonché violate le più elementari norme umanitarie, decine di uruguaiani, considerati “pericolosi oppositori”, furono vittime di sparizioni forzate.
Studenti, sindacalisti, esponenti politici di sinistra, e persone sospettate di legami con gruppi eversivi, furono portati in centri di detenzione clandestini, sottoposti a torture e, in molti casi, giustiziati senza processo. I loro corpi non sono mai stati restituiti alle famiglie e non si sa dove si trovino.
La memoria come motore di giustizia
La Marcia del Silenzio è un potente monito per le istituzioni e per la società uruguaiana. La memoria dei desaparecidos non può essere dimenticata, e la ricerca della verità e della giustizia deve continuare. Solo attraverso la verità e la giustizia si può costruire un futuro più equo e democratico in Uruguay.