Lo scontro tra governo e Salis
A poco più di due settimane dal voto per le Europee, lo scontro tra il governo e Roberto Salis, padre dell’attivista in carcere a Budapest da 15 mesi e candidata nelle liste di Avs, si intensifica. La scintilla è stata accesa da una dichiarazione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha affermato che il governo ha fatto tutto il possibile per aiutare Ilaria Salis, rivendicando il successo nel riportarla ai domiciliari. Salis, invece, ha accusato il governo di non aver fatto abbastanza, sottolineando l’importanza di un’interazione più diretta con i genitori e criticando la proposta di iscriversi all’Aire in Ungheria per permettere alla figlia di votare, definendola “folle”.
Le dichiarazioni di Tajani e Salis
Tajani ha sottolineato che le opinioni di Salis sono legittime, ma ha anche evidenziato che essendo Ilaria Salis candidata in un partito di opposizione, è ovvio che il padre faccia campagna elettorale contro il governo. Ha inoltre ribadito l’impegno del governo nel seguire la vicenda di Ilaria Salis, fornendo date, giorni e ore di tutti gli interventi dell’ambasciata e del consolato. Ha poi citato il caso di Alessia Piperno, riportata a casa dall’ambasciata dopo il rapimento in Mali, e quello di Chico Forti, come esempi di successo del governo nell’assistenza ai cittadini all’estero. Salis, invece, ha ringraziato l’ambasciata per l’aiuto fornito a Ilaria, ma ha sottolineato che il lavoro del governo dovrebbe essere più intenso e diretto con i genitori. Ha poi criticato la proposta di iscriversi all’Aire in Ungheria per permettere a Ilaria di votare, definendola “folle” e sottolineando che tale soluzione non tiene conto delle condizioni della figlia.
La visita di Bonelli e le prospettive per Ilaria Salis
Nel frattempo, il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli ha fatto visita a Ilaria Salis nel carcere di Budapest. Bonelli ha raccontato di un colloquio intenso durante il quale Ilaria Salis ha espresso il suo desiderio di battersi per i diritti degli ultimi e ha ringraziato tutti con il suo cuore. Salis si augura che la figlia possa lasciare il carcere in settimana, affermando di averla sentita al telefono quella mattina e di averla trovata contenta e piena di energia.
Le sfide della politica estera italiana
La vicenda di Ilaria Salis mette in luce le sfide che la politica estera italiana deve affrontare nell’assistenza ai cittadini all’estero. Il caso solleva interrogativi sul ruolo del governo e la sua capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini in situazioni delicate e complesse. È importante che il governo si impegni a garantire una protezione adeguata e un supporto efficace ai cittadini italiani all’estero, garantendo al contempo il rispetto dei diritti e delle libertà individuali.