La continuità della politica estera iraniana
Il Consiglio strategico per le relazioni estere dell’Iran ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui afferma che la politica estera del paese rimarrà inalterata sotto la guida del leader supremo Ali Khamenei, nonostante la morte del presidente Ebrahim Raisi. Il comunicato, riportato dall’agenzia di stampa iraniana Irna, ha elogiato il lavoro svolto dal presidente Raisi e dal ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, sottolineando i successi raggiunti nella lotta contro le sanzioni internazionali e nel sostegno ai movimenti di resistenza nella regione.
Il comunicato ha evidenziato come il presidente Raisi e il ministro Amir-Abdollahian abbiano fatto “tutto il possibile per concretizzare gli interessi nazionali della Repubblica islamica”, ottenendo “sviluppi ammirevoli nella lotta contro le sanzioni tiranniche degli stranieri contro l’Iran, nonché nel sostegno al movimento di resistenza nella regione e al popolo eroe della Palestina”.
La politica estera iraniana sotto Khamenei
La dichiarazione del Consiglio strategico per le relazioni estere conferma l’influenza del leader supremo Ali Khamenei sulla politica estera iraniana. Khamenei, in carica dal 1989, è considerato la figura più potente del paese, con un’autorità che supera quella del presidente. La sua visione della politica estera è caratterizzata da un forte antiamericanismo, da un sostegno ai movimenti di resistenza in Medio Oriente e da un’opposizione alle sanzioni internazionali.
La morte del presidente Raisi, avvenuta in circostanze non ancora chiarite, ha sollevato dubbi sulla stabilità politica dell’Iran. Tuttavia, il Consiglio strategico per le relazioni estere ha assicurato che la politica estera rimarrà in linea con le direttive di Khamenei, garantendo una continuità nella strategia del paese.