La Cpi indaga su crimini di guerra in Israele e Gaza
Il procuratore della Corte Penale Internazionale (Cpi), Karim Khan, ha richiesto l’apertura di un’indagine sui crimini di guerra commessi sia da Israele che da Hamas nella guerra del 2021 a Gaza. La decisione, annunciata il 3 giugno 2021, ha suscitato reazioni contrastanti, con Israele che ha condannato l’indagine e Hamas che l’ha accolta con favore.
L’indagine si concentrerà sugli eventi del conflitto del maggio 2021, che ha visto Israele lanciare una serie di attacchi aerei su Gaza in risposta al lancio di razzi da parte di Hamas. Il conflitto ha causato la morte di oltre 250 palestinesi e 13 israeliani.
La Cpi ha giurisdizione sui crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio commessi sul territorio di uno Stato membro della Cpi o da cittadini di uno Stato membro, anche se i crimini sono stati commessi all’estero. Israele non è membro della Cpi, ma la Palestina lo è.
La reazione di Hamas
Hamas ha accolto con favore la decisione della Cpi, sostenendo che l’indagine è un passo importante verso la giustizia per le vittime palestinesi. Tuttavia, una fonte di Hamas, citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, ha espresso preoccupazione per la richiesta del procuratore di indagare anche su Hamas, sostenendo che “mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice”.
Secondo la fonte, questa decisione “incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio”, poiché Israele si sentirà autorizzato a commettere crimini di guerra senza timore di conseguenze. Hamas ha anche accusato la Cpi di essere “parziale” e di “non essere imparziale” nei confronti di Israele.
La risposta di Israele
Israele ha condannato l’indagine della Cpi, sostenendo che è “politicamente motivata” e che “non ha alcuna base legale”. Israele ha anche accusato la Cpi di essere “antisemita” e di avere un “pregiudizio contro Israele”.
Il governo israeliano ha annunciato che non coopererà con l’indagine e che continuerà a difendere i suoi soldati e i suoi cittadini da qualsiasi accusa di crimini di guerra.
Il contesto internazionale
L’indagine della Cpi è stata accolta con reazioni contrastanti a livello internazionale. Alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno espresso preoccupazione per l’indagine, sostenendo che potrebbe ostacolare gli sforzi di pace nella regione. Altri paesi, tra cui l’Unione Europea, hanno espresso sostegno all’indagine, sostenendo che è importante garantire la giustizia per le vittime dei crimini di guerra.
L’indagine della Cpi è un evento significativo nel contesto del conflitto israelo-palestinese. La decisione del procuratore di indagare sia su Israele che su Hamas potrebbe avere un impatto significativo sulle relazioni tra i due paesi e sul futuro del conflitto.
L’importanza della giustizia e il difficile compito della Cpi
La richiesta del procuratore della Cpi di aprire un’indagine sui crimini di guerra commessi sia da Israele che da Hamas è un passo importante verso la giustizia per le vittime di questo conflitto. Tuttavia, è importante ricordare che la Cpi è un organo giudiziario internazionale con un mandato limitato. Il suo compito è quello di indagare sui crimini di guerra e non di risolvere il conflitto israelo-palestinese. La soluzione a questo conflitto deve essere trovata attraverso il dialogo e la negoziazione tra le parti in causa.