L’impegno per la tutela del clima: dalla Costituzione alle politiche concrete
La riforma costituzionale che ha inserito l’ambiente tra i principi fondamentali ha aperto nuove prospettive per la tutela del clima in Italia. Tuttavia, come sottolineato durante l’evento “Clima in Costituzione: il futuro delle politiche pubbliche”, organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024, è necessario colmare le lacune e i ritardi del sistema istituzionale e amministrativo italiano. La ricerca omonima presentata durante l’evento, realizzata da Lorenzo Carrozza, Andrea Ferrazzi e Francesco Tomasone, evidenzia la necessità di introdurre nuovi strumenti giuridici e un’autorità scientifica indipendente per la tutela del clima.
Secondo Matteo Leonardi, direttore del think-tank Ecco, le direttive europee sulla transizione ecologica hanno anticipato le esigenze della società, generando una certa resistenza, mentre l’inserimento del tema in Costituzione ha riportato il discorso al livello dei cittadini. L’obiettivo ora è “tradurre le nuove disposizioni costituzionali in politiche e azioni concrete”, ha aggiunto Leonardi.
La riconversione economica e occupazionale: una sfida complessa
La sfida della transizione ecologica si intreccia con la necessità di tutelare chi lavora nei settori che dovranno essere riconvertiti. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha sottolineato l’importanza di investire in nuovi modelli di fare impresa in un’ottica sostenibile.
“Sarebbe il caso di costituire un’agenzia pubblica per lo sviluppo che indirizzi le politiche pubbliche di questo Paese e i processi di riconversione siano accompagnati da formazione e sostegno al reddito dei lavoratori”, ha spiegato Landini.
Uno sguardo lungo e una programmazione pluriennale
Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, ha evidenziato la necessità di una visione di lungo termine e di una programmazione pluriennale per le politiche climatiche.
“Le nuove regole fiscali europee aiutano in questo senso, perché richiedono una programmazione di bilancio effettivamente pluriennale e di considerare le passività potenziali per disastri ed eventi climatici avversi”, ha concluso Cavallari.
Una transizione ecologica equa e inclusiva
La sfida della transizione ecologica è complessa e richiede un approccio integrato. È fondamentale garantire che la transizione sia equa e inclusiva, tutelando i lavoratori che potrebbero essere colpiti dalla riconversione dei settori tradizionali. L’istituzione di un’agenzia pubblica per lo sviluppo potrebbe essere un passo importante per guidare il processo di transizione e garantire un sostegno adeguato ai lavoratori.