Schlein: “Vergogna per la mancata firma sulla dichiarazione Lgbtq+”
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha sferrato un attacco al governo italiano durante un comizio elettorale ad Alghero, in Sardegna, a sostegno del candidato sindaco Raimondo Cacciotto. Schlein ha espresso la sua disapprovazione per la mancata firma dell’Italia sulla dichiarazione per la promozione di politiche europee a favore delle comunità Lgbtq+, presentata dalla presidenza belga ai 27 Paesi membri dell’Ue.
“Non c’è una sola famiglia tradizionale di cui loro tanto parlano e che pochi di loro hanno. Esistono molti tipi di famiglie. E loro non vogliono riconoscere. E non hanno votato a favore dei diritti Lgbtq+, vergogna”, ha dichiarato Schlein, rivolgendosi al pubblico.
Il contesto della dichiarazione
La dichiarazione, presentata dalla presidenza belga dell’Unione Europea, mira a promuovere politiche europee a favore delle comunità Lgbtq+, con particolare attenzione alla lotta alla discriminazione e alla promozione dell’uguaglianza. La dichiarazione è stata accolta con favore da molti Paesi membri, ma l’Italia, insieme ad altri Stati, ha deciso di non firmarla.
La mancata firma dell’Italia ha suscitato critiche da parte di diversi esponenti politici e organizzazioni della società civile, che hanno accusato il governo di non essere impegnato a sufficienza nella difesa dei diritti delle persone Lgbtq+.
Le posizioni del governo italiano
Il governo italiano non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alla mancata firma della dichiarazione. Tuttavia, alcuni esponenti del governo hanno espresso opinioni divergenti sulla questione. Alcuni hanno sostenuto che la dichiarazione non è necessaria, in quanto l’Italia già tutela i diritti delle persone Lgbtq+, mentre altri hanno espresso preoccupazioni riguardo ad alcuni aspetti della dichiarazione, come la promozione dell’identità di genere.
La questione della firma della dichiarazione si inserisce in un contesto più ampio di dibattito pubblico sull’orientamento sessuale e l’identità di genere in Italia. Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento delle discriminazioni e della violenza nei confronti delle persone Lgbtq+, alimentato anche da un clima politico polarizzato.
Considerazioni personali
La decisione dell’Italia di non firmare la dichiarazione per la promozione di politiche europee a favore delle comunità Lgbtq+ è un segnale preoccupante. La mancata adesione a un documento che promuove l’uguaglianza e la lotta alla discriminazione è un passo indietro in un momento storico in cui è fondamentale garantire i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere.
È importante ricordare che le persone Lgbtq+ sono parte integrante della società e che i loro diritti devono essere tutelati. La discriminazione e la violenza contro le persone Lgbtq+ non sono accettabili e devono essere combattute con fermezza.