La scomparsa di Franco Di Mare
È morto Franco Di Mare, giornalista Rai e inviato di guerra. La notizia è stata data dalla famiglia con un breve comunicato, che ha annunciato la sua scomparsa a Roma all’età di 65 anni. “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”, si legge nella nota.
Di Mare, da tempo malato di mesotelioma, aveva rivelato la sua condizione in un’emozionante intervista a ‘Che tempo che fa’ il 28 aprile scorso. “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita”, aveva detto a Fabio Fazio, entrando nei dettagli di una vicenda che ha sconvolto il pubblico anche per le pesanti affermazioni sul comportamento che gli ha riservato la Rai (non la dirigenza attuale aveva precisato in verità) dopo la scoperta della malattia.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo italiano. Di Mare è stato un testimone diretto di alcuni dei conflitti più sanguinosi degli ultimi decenni, portando la voce di chi soffriva e raccontando le storie di chi era costretto a fuggire dalle guerre.
Una vita dedicata al giornalismo
Franco Di Mare si era laureato in Scienze Politiche all’Università Federico II di Napoli, e ha iniziato a collaborare con diversi giornali tra cui L’Unità, per il quale si è occupato prevalentemente di cronaca giudiziaria e di politica estera. Per Rizzoli ha pubblicato Il cecchino e la bambina (2009) e il romanzo bestseller ‘Non chiedere perchè (2011) dove raccontava la storia di come ha incontrato in un orfanotrofio e si è innamorato di una bimba di 10 mesi che poi adotterà con il nome di Stella.
Nel 1991 è entrato in Rai alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 ha assunto la qualifica di inviato speciale occupandosi della Guerra dei Balcani. Qui potrebbe aver contratto la malattia. Nel 2002 è passato al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina.
Nel 2003 è diventato conduttore televisivo su Rai 1, dove è stato al timone di Unomattina Estate, di Uno Mattina week end e poi dal 2004 di Uno Mattina. Dal 2005 al 2009 ha condotto Sabato e domenica programma d’informazione e attualità leader di ascolti nella fascia mattutina – in onda su Rai 1 – nel week end dalle 6,30 alle 9,30. Dal 2005 ha condotto le finestre del TG1 all’interno di Uno Mattina sempre su Rai 1 (tre spazi con news e approfondimenti), attività che ha ricoperto anche per la stagione 2010-2011.
Il 20 luglio 2019 è diventato nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega ad approfondimenti ed inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è stato direttore generale dei programmi del giorno della Rai. Il 15 maggio 2020 ha assunto la direzione di Rai 3 proprio qui tornerà Fabio Fazio. Il 19 giugno, a 40 anni dalla Strage di Ustica, ha condotto su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870.
Un giornalista coraggioso e determinato
Franco Di Mare è stato un giornalista coraggioso e determinato, che ha sempre cercato di dare voce ai più deboli e di raccontare la verità, anche quando questa era scomoda. La sua scomparsa è una perdita per il giornalismo italiano, ma la sua eredità di coraggio, integrità e professionalità rimarrà viva nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato.
In un’epoca in cui il giornalismo è sempre più spesso accusato di essere superficiale e di inseguire lo scoop a tutti i costi, la figura di Franco Di Mare rappresenta un esempio di come il giornalismo possa essere ancora un mezzo per dare voce ai senza voce e per contribuire a costruire un mondo migliore.