Polemica per la data del concorso dirigenti scolastici
La scelta del Ministero dell’Istruzione di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici il 23 maggio, giorno dell’anniversario della strage di Capaci, ha suscitato forti critiche. Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella di Giovanni Falcone, ha definito la scelta “un’imperdonabile leggerezza”, sottolineando che tutti dovrebbero avere la libertà di commemorare la strage in quel giorno.
“Affermare che solo 2.400 docenti siciliani su un totale di 24.000 non potranno partecipare – continua Falcone – è una imperdonabile leggerezza: tutti devono avere la libertà di seguire in quel giorno il proprio cuore e le proprie emozioni.”
La Falcone ha ringraziato tutti coloro che si sono sollevati contro questa decisione, in particolare la Presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, che ha giustamente chiesto il rinvio o lo spostamento ad altra data delle prove. La Falcone ha espresso il suo auspicio che i rappresentanti del ministero dell’Istruzione “tornino immediatamente sui propri passi” e rivedano la data del concorso.
Il 23 maggio: un giorno di memoria civile
Il 23 maggio è una data che riveste un profondo significato per l’Italia. In quel giorno, nel 1992, la mafia uccise il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della polizia di Stato Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. La strage di Capaci fu un momento di lutto nazionale e un monito contro la criminalità organizzata.
La scelta del Ministero dell’Istruzione di fissare in quel giorno la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici ha suscitato un’ampia discussione sul rispetto della memoria civile. Molti hanno interpretato la decisione come un segno di disattenzione e di mancanza di sensibilità verso un evento così importante.
L’importanza della memoria
La memoria è un elemento fondamentale per la costruzione di una società giusta e democratica. Ricordare le vittime della mafia e di altre forme di violenza è un dovere morale, ma anche un atto di impegno per costruire un futuro migliore.
Il 23 maggio è un giorno di riflessione, di commemorazione e di impegno per combattere la criminalità organizzata e tutte le forme di illegalità. È un giorno in cui tutti gli italiani dovrebbero avere la possibilità di ricordare le vittime e di riflettere sul valore della giustizia e della legalità.