Polanski Prosciolto dalle Accuse di Diffamazione
Il regista franco-polacco Roman Polanski è stato prosciolto dalle accuse di diffamazione avanzate dall’attrice britannica Charlotte Lewis, che lo accusava di stupro. La corte francese, pur non pronunciandosi sulla sostanza dell’accusa, ha ritenuto legittimo l’uso della libertà d’espressione da parte di Polanski nel definire Lewis una “bugiarda” in un’intervista a Paris Match del 2019.
La decisione del tribunale si basa sulla valutazione del contesto in cui sono state pronunciate le parole di Polanski. Il regista, in quell’intervista, aveva sostenuto che Lewis fosse una “bugiarda” e aveva contestato la sua versione dei fatti, definendola una “odiosa menzogna”.
La Controversia Tra Polanski e Lewis
La controversia tra Polanski e Lewis risale al 2010, quando l’attrice, durante una conferenza stampa al Festival di Cannes, accusò il regista di stupro, affermando di essere stata violentata durante un casting organizzato a casa di Polanski a Parigi nel 1983, quando lei aveva 16 anni. Polanski, da parte sua, ha sempre negato le accuse, sostenendo che la relazione fosse consensuale.
Nel 2019, in un’intervista a Paris Match, Polanski ha definito Lewis una “bugiarda”, criticando la sua testimonianza e sottolineando le sue presunte contraddizioni. Lewis ha quindi accusato il regista di diffamazione, sostenendo che la sua reputazione era stata danneggiata dalle parole di Polanski.
La Difesa di Polanski
Durante il processo, gli avvocati di Polanski hanno presentato come prova un’intervista rilasciata da Lewis nel 1999, in cui parlava della sua ammirazione per il regista e dichiarava di aver desiderato essere la sua amante. Lewis ha però contestato la veridicità di questa intervista, affermando di non aver mai pronunciato quelle parole al tabloid britannico News of the World.
La difesa di Polanski si è concentrata sulla legittimità della libertà di espressione, sostenendo che il regista aveva il diritto di esprimere la sua opinione su Lewis, anche se in termini forti, in risposta alle accuse che lo avevano coinvolto.
Le Considerazioni Finali
La sentenza di proscioglimento per Polanski solleva interrogativi sulla delicatezza del dibattito pubblico in merito alle accuse di violenza sessuale. La corte, nel riconoscere la legittimità delle parole di Polanski, ha implicitamente validato l’idea che le accuse di stupro debbano essere affrontate con cautela, con il rischio di innescare processi mediatici che potrebbero danneggiare la reputazione degli accusati senza necessariamente portare a una condanna.
La vicenda di Polanski e Lewis dimostra la complessità del tema della violenza sessuale e la difficoltà di dirimere le controversie quando si trovano coinvolti personaggi pubblici. L’attenzione mediatica, spesso spinta da un’esigenza di spettacolarizzazione, può contribuire a offuscare la serietà delle accuse e a inquinare il processo di giustizia. Questo caso, che ha suscitato un acceso dibattito pubblico, invita a riflettere sul ruolo della libertà di espressione e sul diritto alla privacy in un’epoca di crescente attenzione mediatica.