Crosetto: Le forze armate non sono un luogo per educare i giovani
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso la sua opinione sul progetto di un ritorno della leva obbligatoria, escludendo la possibilità che le forze armate possano essere impiegate per scopi educativi. Crosetto ha sottolineato che l’obiettivo delle forze armate è la formazione di professionisti in grado di difendere le istituzioni e la pace.
“Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola”, ha detto Crosetto, arrivando all’adunata degli Alpini in corso a Vicenza. “Le forze armate servono per fare professionisti, che difendono le istituzioni e la pace”, ha aggiunto.
Le dichiarazioni di Crosetto giungono in un momento di dibattito pubblico sulla possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria, con diverse voci che propongono il servizio militare come strumento di coesione sociale e di educazione alla cittadinanza.
Il servizio civile universale: una questione separata
Crosetto ha inoltre sottolineato che il servizio civile universale non è una questione che riguarda le forze armate. “Il servizio civile universale – ha concluso – non è una cosa che riguarda le forze armate”.
Il servizio civile universale, introdotto in Italia nel 2001, prevede l’impegno di giovani in attività di volontariato presso enti pubblici e privati. Il servizio civile è un’alternativa al servizio militare, ed è stato finora gestito da enti distinti dalle forze armate.
Adunata degli Alpini a Vicenza: una partecipazione record
Le dichiarazioni di Crosetto sono state rilasciate durante l’adunata degli Alpini, che si sta svolgendo a Vicenza. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di oltre 450.000 persone, è una delle più grandi adunate degli Alpini mai organizzate.
La sfilata, che si è conclusa oggi, ha visto sfilare circa 85.000 alpini. La parata, durata dalle 10 alle 11 ore, è stata aperta dalla fanfara della Brigata Alpina Julia.
L’adunata degli Alpini rappresenta un momento importante per la memoria storica e per la cultura alpina. L’evento, che si svolge ogni due anni, è un’occasione per gli alpini di ritrovarsi, di scambiare esperienze e di celebrare la loro storia.